PERCHE'?

   

 

 

Anche oggi una splendida giornata di sole, esco per la mia solita passeggiata. Mi piace uscire da solo, non che i ragazzi o Piero mi diano impiccio ma camminare da solo mi da davvero una sensazione di libertà particolare, fermarmi quando mi pare, osservare, scegliere le strade che mi intrigano di più, tanto la meta è sempre la stessa: il parco in fondo alla strada. Che meraviglia stare distesi sull’erba umida appena irrorata dagli annaffiatori automatici, sentire i raggi dal sole che mi riscaldano, la leggera brezza che muove i fili d’erba che mi accarezzano lungo il corpo e poi ho il mio solito posticino con un punto di osservazione perfetto, questa cunetta di terra al centro fra i due castagni e un posto perfetto, da qui vedo quasi tutto il parco, posso vedere chi entra, chi esce e quello che fanno quasi tutti i frequentatori.

 

Oggi c’è poca gente, la signora Elisa col figlio un po’ scemo che viene sempre col solito pantaloncino corto, ma dovrebbe avere già l’età per portarli più lunghi e poi si porta sempre quello stupido aquilone che alla fine si impiglia ovunque, una volta hanno dovuto chiamare anche il guardiano del parco con la scala per toglierlo dai fili della luce, ma che imbranato. C’è pure Rosy una bambina dolcissima che mi sorride sempre, ha sempre parole gentili e gesti affettuosi davvero un tesoro. Anche i miei ragazzi sono affettuosi ma hanno sempre la testa ad altro. Giacomo è sempre appiccicato la suo portatile come in una simbiosi: metà ragazzo metà computer, penso che se un giorno dovesse perderlo dovremo affrontare un lutto grave in famiglia. Anna invece ha la sua simbiosi col telefonino, da quando ne ho memoria sarà il sesto o settimo che cambia, al contrario di Giacomo che col portatile ci dorme e che in ogni momento della giornata è sempre sotto il suo sguardo attento, Anna il suo telefonino lo va lasciando sempre dove le capita, che testa, infatti ne ha già perduti una cifrà poi due lacrimucce e ne compare subito uno nuovo di zecca.

 

Toh, guarda è arrivata la signora Bettina, per carità meglio che non mi veda. Qui non la sopporta nessuno ha sempre qualcosa da lamentare, un po’ i ragazzi che giocano a palla e disturbano, un po’ il giardiniere che sistema le aiuole e passa con la carriola, un po’ per… ma che cavolo è davvero una vecchia bisbetica mi sta davvero antipatica. Ma sì pensiamo ad altro che si fotta.  Ma che sole magnifico, davvero magnifico quando sono qui penso davvero che la vita con me è stata buona, ho una casa grande e spaziosa, una famiglia perfetta, di che mangiare ogni giorno e questa è davvero una fortuna quanti ne vedo in giro che hanno difficoltà anche a procurarsi un pasto degno di questo nome e quanti che non hanno neppure un tetto sopra la testa,  sono davvero molto fortunato che potrei volere di più?

 

Adesso sta passando Sally, che bellezza guarda come si muove è sempre affascinante, adoro Sally da sempre, dalla prima volta che l’ho vista, è la mia preferita, certo ne ho avute diverse ma Sally... oh che creatura deliziosa, ha un suo profumo che mi fa andare in estasi, però è da un po’ che mi tratta freddamente, sembra abbia perso ogni interesse nei mie riguardi ho provato ad avvicinarla ma lei niente, tira dritto senza degnarmi di uno sguardo ma chi si crede di essere, ma si il mondo è pieno di “Sally“ ma posso perdere tempo dietro a lei?

 

Adesso il sole sta calando e l’aria non è più così tiepida meglio che mi metta sulla strada del ritorno forse già si staranno chiedendo dove sono finito, ma per tornare voglio passare dalla strada parallela c’è un bar sempre pieno di ragazzi e succede sempre qualcosa di interessante. L’ultima volta ho assistito, ben nascosto, ad una rissa non so per quale motivo ma mi sono divertito molto, volava in aria di tutto: sedie, tavolini, bottiglie, una mi ha pure sfiorato ma con un guizzo sono riuscito ad evitarla, meno male che mi tengo sempre in ottima forma queste camminate giornaliere sono un toccasana, non posso sempre stare buttato sul divano, mi impigrisco e sicuramente non avrei mai evitato la bottiglia. Oggi però mi sembra tutto calmo, poche persone sedute ai tavolini e il solito Biagio con la solita birra che affoga i suoi dispiaceri di ragazzo solitario che non capirò mai, cammina sempre con una moto davvero molto bella è sempre ben vestito ma ha sempre quella faccia triste, povero ragazzo vorrei davvero sapere cosa lo affligge, mah. Meglio tornare a casa oggi non succede proprio niente e fra poco e ora di cena.

 

L’estate è arrivata e il caldo comincia a farsi sentire, vado sempre al parco ma l’erba adesso è più gialla, non so perché ma il nuovo giardiniere annaffia di meno e quindi l’erba non è così soffice e umida come sempre, certi giorni è proprio secca ed quasi fastidioso stare disteso come al solito, non mi procura nessun piacere. Così mi tocca girovagare senza meta e curiosare nel rione, giusto per passare il tempo, la signora Bettina passa le sue giornate a litigare con chiunque le capita a tiro, ieri ha dato di testa perché il salumiere le ha calcolato 10 centesimi in più di formaggio, due giorni fa ha inseguito il portiere perché aveva dimenticato di darle una cartolina di suo cugino in Australia, ma santo cielo chi manda più cartoline al giorno d’oggi? Ci sono le mail, gli sms, ma quali cartoline quel poveraccio del portiere si sarà pure disabituato. A casa c’è un’aria particolare ci si prepara per andare in vacanza, quest’anno sembra si parta tutti insieme, era da un po’ che non si andava in vacanza, un po’ per la crisi un po’ per lo studio dei ragazzi ma l’ultima vacanza credo risalga a due anni fa quando siamo andati al mare, una piccola casetta affittata a due metri dalla spiaggia giusto come punto di appoggio, era stata una bella vacanza anche se io non amo molto il mare specialmente la spiaggia con la sabbia che ti si infila dappertutto e poi quasi tutto il tempo in barca, già la barca, una specie di bagnarola di legno fradicio che forse solo per miracolo divino stava a galla, per fortuna non ci sono mai salito ho sempre preferito aspettare a riva a giocare con le onde e con la schiuma che mi veniva addosso.

 

 La prima vacanza è stata davvero indimenticabile. Uno chalet in montagna, tanta erba, tanto spazio, tanta aria pura e poi quante passeggiate nei sentieri in mezzo agli alberi tra i fiori, quanti profumi inebrianti, quante soste solo per godere viste meravigliose su laghetti popolati da creature di tutti i generi ed era un passatempo troppo divertente inseguire farfalle, rane e tutto ciò che mi capitava a tiro, e poi quante mucche! Erano dappertutto anche fuori casa, ricordo che un giorno, al ritorno dal paese, ne trovammo una proprio in mezzo alla strada e non voleva saperne di andarsene, a nulla sono valse le grida, i colpi di clacson, lo sbracciare forsennato di tutti quanti per farla smuovere ma lei niente, ferma impassibile a guardarci come se il problema eravamo noi, non lei. Poi ad un certo punto, credo dopo una mezzora buona, di colpo decide di andarsene così come se niente fosse successo, dondolando il suo grosso sedere e sbattendo la sua lunga coda. Speriamo che si vada in montagna, il mare no, decisamente no.

 

Giorno di partenza, la macchina è stracolma di bagagli valige, sacchi sacchetti e mi chiedo: ma ci entriamo tutti? Piero ha sicuramente predisposto tutto, non so la destinazione probabilmente sarà una sorpresa e io non vedo l’ora di conoscere la destinazione, finalmente dopo una serie di ultimi controlli alla casa si sale tutti in macchina e via, verso orizzonti sconosciuti. Si imbocca l’autostrada come quando andavamo a trovare la nonna, la poverina adesso non ha più una sua casa abita in una specie di albergo con tanti altri vecchietti, magari così si sente meno sola e ha qualcuno con cui parlare, le ultime volte che andammo a trovarla era sempre  triste e  di volta in volta mi accorgevo che camminava sempre peggio, ultimamente non camminava proprio più era sempre seduta e con gli occhi lucidi e rivolti alla finestra come se avesse voluto ancora vedere cosa succedeva nel mondo, spero che adesso abbia tante finestre da dove guardare. Ma adesso perché ci stiamo fermando? Siamo nel bel mezzo dell’autostrada non ci sono rifornimenti, non c’è niente, che si sia guastata la macchina? E perché adesso mi mettete questa catena attorno alla testa? Perché mi togliete il mio collare? Perché mi fate scendere? Perché mi state legando a questo palo? Perché siete risaliti in macchina? Perché andate via?, Cosa ho fatto di male, non ho mai fatto la pipì sui tappeti, non ho mai rosicchiato i mobili ne rotto le tende, non ho mai morso i ragazzi, non ho mai abbaiato di notte, e allora perché! Perché???

 

(A.Volpes)