Commedia in tre atti di Dario Niccodemi. Roma 1920

Regia:              Maria Teresa LoCasto

Scene:             Claudio Russo - Gabriella Russo

Aiuto Regia:    Ersilia Lombardo

Costumi:         Pipi - Palermo

La produzione teatrale di Dario Niccodemi (Livorno 1874 – Roma 1934) si pone ai margini del teatro intimista che, nel periodo fra le due guerre, ha costituito in Italia, dietro la linea più agguerrita ma anche più scadente del teatro commerciale, come un sottofondo di teatro d’arte, dove trovarono spazio opere nate all’insegna di una delicata ricerca di stati psicologici e di atmosfere, mantenute sino alla fine con coerente unità di stile.

Il Nostro è stato autore di vasta popolarità, sostenuta da opere imperniate per lo più su intrecci romanzeschi e sensazionali (La Nemica, La Volata), che sfruttano sapientemente gli effetti di una teatralità ben congeniata e d’un dialogo teso a scuotere emozioni sicure. A queste testimonianze di certo gusto teatrale tipico dell’epoca, Niccodemi affiancò altre che, con pregevole mestiere, viaggiano su certa vena più sommessa e poetica, fra scapigliata e sentimentale, quasi crepuscolare. Scampolo, composta nel 1915, ne è esempio. Opera leggera e di semplice fattura, genuina, ricca di modi morbidi e sfumati, questa commedia diverte e consola con il candore e la schietta franchezza della sua protagonista; orgogliosa ed irriducibile scugnizza (io sono una stracciona e me ne vanto…) Scampolo riesce a contrastare ed a sconfiggere l’avvolgente ipocrisia borghese della cultura dei salotti con le armi più semplici e potenti: la verità e l’amore. La verità della strada dei cui valori essa è figlia legittima (per la strada le persone non sono cattive perché tutte le vedrebbero… Ma quando sono rinchiuse in casa e che possono fare quello che vogliono, perché nessuno le vede, allora diventano cattive…) e l’amore del suo Tito che l’ha accolta, difesa, accettata (lui, lui solo, perché è buono, è riuscito a mettermi in gabbia…).

La riproposizione in scena di Scampolo conserva dunque ancora un durevole interesse anche per il pubblico moderno che, fuori dallo stordimento accecante, turbinoso ed incalzante dell’universo multimediale “di massa”, vuole ritrovare nella chiara metafora che la sua vicenda sottintende, il gusto personale, l’intimo piacere, il concreto conforto delle sfumature, della leggerezza, del vivere pacato.

Personaggi e Interpreti:

Momenti nei camerini.

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Alcuni momenti della commedia.

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